Cosa vuol dire crescere e cosa comporta? È un percorso condizionato esclusivamente dal destino o dalla volontà di ognuno di noi? O ci sono altri fattori a condizionarne l’esito? Nella Mesagne degli anni ’80, paese che rappresenta il paradigma dell’Italia meridionale, caratterizzata da un lato da modelli sociali in evoluzione e dall’altro dall’avvento di fenomeni violenti e parastatali come le organizzazioni mafiose, Mattia Bonelli e Rudi il Cileno non sono altro che due possibili potenzialità dell’essere che si concretizzano, due faccia di una medaglia.
“Tutto a posto tranne me” di Cosimo Lopalco è un romanzo di formazione, o meglio delle condizioni di una formazione: Mesagne è un paese che sta uscendo dalla società post-agricola per entrare in quella consumistica, caratterizzata comunque da un alto tasso di assistenzialismo; in questa fase di transizione si inseriscono organizzazioni criminali che si sostituiscono allo Stato o ne fanno le veci. Le ambizioni per un ragazzo di vent’anni non hanno nulla a che fare con i sogni: Mattia Bonelli, ad esempio, non sa cosa fare della propria vita, sa solo che non vuole fare quello che il padre poliziotto desidera per lui. Cresciuto in famiglia perbene, Mattia si alza tardi e passa le giornate a zonzo per il paese con i suoi amici. Il suo unico desiderio si chiama Angela, tutto ciò che ha a che fare con la maturità lo spaventa e lui se ne tiene alla larga. Rudi il Cileno è un criminale in ascesa, uno di quelli che fa paura solo con lo sguardo; dopo aver perso il padre, Rudi prova a farsi strada nel mondo con la forza e la violenza. Due persone così distanti eppure così vicine. Un torneo di biliardino, la vera ragione di vita nel piccolo paese, avvicinerà i due e permetterà la nascita di un rapporto di amicizia vero e disinteressato. Un rapporto che segnerà la vita di entrambi.
Il romanzo di Cosimo Lopalco, come già scritto, è un romanzo di formazione e racconta con grande precisione dettagli e sentimenti dei ventenni dell’epoca: i riferimenti autobiografici sembrano evidenti e lasciano trapelare con grande ironia un senso di intima nostalgia per un mondo che, pur nelle sue difficoltà, aveva un suo grado di purezza. Non si tratta di una riflessione pessimistica del mondo attuale, ma della volontà di raccontare con grande candore e semplicità la vita di un ragazzo nella Mesagne degli anni ’80.
Il problema della crescita poi è rimasto strettamente attuale: chi di noi non ha avuto le sue esitazioni pensando al futuro? Quanti hanno avuto dubbi e paure sulla scelta da compiere e, a volte, una certa indolenza? Sicuramente gli intelligenti, perché hanno avuto il coraggio di porsi delle domande. E proprio questo è “Tutto a posto tranne me”: un romanzo intelligente.
Tutto a posto tranne me di Cosimo Lopalco
Lupo Editore, 208 pag., €15